Il diritto di "non farcela",

dp - 14 agosto, 2022

"Mio figlio é il più bravo della classe"!

"Il mio é il più forte della squadra"!

"La mia a sei anni parla già 4 lingue"!

"La mia é ha preso la medaglia d'oro agli europei di nuoto nella sua categoria"!

"Ai miei figli piace giocare, stare in compagnia dei loro amichetti, sporcarsi, arrampicarsi sugli alberi e saltare nelle pozzanghere"! (e non vanno benissimo a scuola)

Ma comeeeeeee!

L'ho sempre sentito dire che la rovina dei figli sono i genitori, e lo confermo, da genitore.

Mettiamo al mondo i figli, perché vengano a completare quello che non siamo riusciti a fare noi. Ricordo che, i figli si desiderano, non appartengono ai genitori e soprattutto non vengono per soddisfare i loro bisogni, ma vengono per ricordarci i veri valori, le cose importanti della vita e come si fa a vivere. Ce lo insegnano, anzi ce lo mostrano attraverso i loro gesti naturali, senza sovrastrutture e pieni di sogni, Ci mostrano i loro talenti e ci chiedono solo di esserci, di essere una presenza, senza aspettative e senza giudizio.

Invece, alle volte sento dei discorsi............... non sono ancora nati e sono già ingegneri, dottori, architetti, piloti, calciatori, modelle, amministratori delegati, eccetera eccetera eccetera, e cosa importante non sbaglieranno mai!

Si perché, nascono già perfetti, camminano prima, parlano prima, e poi sono imparati, studiati, diplomati e laureati. Evviva!

Sfortunati. Hanno già sulle spalle una quantità di aspettative che neanche uno sherpa esperto riuscirebbe a portare.

Poi ci stupiamo se i bambini oggi hanno l'ansia, mal di stomaco, male alla schiena, alle gambe ecc.

E' ovvio il corpo non ci sta a subire queste pressioni. E' anche vero che il mondo, quello che è la fuori, ci mostra sempre la parte più luccicante, affascinante della storia. Ma luccica solo non brilla di luce propria.

Siamo esseri umani e abbiamo tutti i diritti di non sapere fare le cose e di sbagliarle e soprattutto di provare e riprovare, questo fin da piccoli. E mentre cresciamo continuiamo ad avere lo stesso diritto e contemporaneamente di essere amati per quello che siamo,

Sbagliare, provare e poi sbagliare di nuovo e riprovare, ti mette a contatto con le tue vere capacità, ti devi arrovellare, pensare e ripensare, prendere una strada e poi capire che non è la tua e cambiare di nuovo. E' così che si scoprono le proprie inclinazioni e i propri talenti. Questa è Liberta!

Troppo spesso siamo stati intrappolati e a nostra volta intrappoliamo i figli in performance che non gli appartengono. Quando chiediamo a nostro figlio/a: "si mai il tuo compagno che voto ha preso?" gli/le stiamo dando un'informazione ben precisa. Intanto non ci stiamo interessando della sua vita, lo stiamo valutando non per quello che è, (nostro figlio/a che amiamo immensamente), ma sulla base di un parametro che neanche conosciamo. E' una mortificazione e una svalutazione per chi la riceve.

Ci sono tantissimi esempi di errori che da genitori facciamo (anche inconsciamente) nei confronti dei figli che contribuiscono a "modificarli dentro".

Mi chiedo come mai, oggi, in questa società, che è cosi attenta a tutto, a preservare, a non ferire, a conservare, a proteggere, per quanto riguarda gli essere umani non ci sia lo stesso riguardo.

Da quando inizi la scuola materna sei iscritto alla gara: del/della più bravo/a, il/la più bello/a, il/la più furbo/a, il/la più alto/a, il/la più giusto/a, quello/a che non sbaglia mai! Che le maestre osannano e tutti vogliono diventare come lui/lei.

Più volte mi sono chiesta se questo o quel comportamento dei miei genitori mi piaceva, e quando sono diventata mamma non l'ho applicato sui miei figli, Mi sono posta la domanda, quanta frustrazione ho provato, quanto mi hanno fatto sentire sbagliata e inadeguata, quindi?????? Applico il modello ad occhi chiusi? Mi fido e detto regole comportamentali solo perché volute dalla società? Io applico il protocollo! Peccato che l'Essere Umano é originale, duttile e mutevole e della rigidità non sa che cosa farsene. Proviamo ogni tanto a scendere, abbassarci all'altezza dei nostri bambini e guardiamo la vita attraverso i loro occhi. Vedremo solo la Meraviglia.

Quando un bambino arriva a casa con un brutto voto, non é felice. Me lo ricordo bene, non ero felice. Allora perché fare paragoni o rincarare la dose con insulti e castighi?

Provate a chiedergli/le come si sente. Provate a chiedergli/le dove lo sente nel corpo questo "brutto voto". Provate a chiedergli/le che cosa ha intenzione di fare per rimediarlo. Spostate l'attenzione dal problema alla soluzione. Vedrete illuminarsi il suo viso. Gli/le avete fatto un dono. Il prezioso dono di poter sbagliare, ma anche di poter pensare, di farsi delle domande e di trovare le sue risposte. Questo insegnamento, anche da grande se lo porterà nella vita di tutti i giorni, saprà che può permettersi di non farcela ma che dentro di sé ha infinite capacità che lo/la porteranno a realizzare i suoi sogni e la sua persona.

La perfezione ha la stessa energia di una risposta sterile.

Il diritto di non farcela ha l'energia di una domanda che ci porta ad esplorare l'infinito che abbiamo dentro.

P.s. chi mi conosce sa che non nutro particolare simpatia per il verbo "sbagliare" (e i suoi derivati) e se posso li evito e li sostituisco con: HO FATTO UNA NUOVA ESPERIENZA. Fatelo anche voi. Sarà diverso.

dp

Ph. Pexels from Pixabay